Coinvolgere il partner in un percorso a 2 per stare meglio

In tanti anni di esperienza con le coppie, non è stato infrequente dover incontrare anche solo uno dei due partner per l'altro è restio o chiaramente non sufficientemente motivato a iniziare un percorso insieme, nella prospettiva di migliorare la della vita di entrambi e della famiglia.  

 

Anche se le ragioni possono essere diverse, spesso però la motivazione di un partner a iniziare, come dire "in avanscoperta", iniziando di fatto una consulenza individuale per motivi relazionali e di coppia, può fare da traino ed incentivo per chi inizialmente è più passivo e reticente.

 

L'importante che lo specialista dedichi lo stesso tempo e la stessa attenzione ad entrambi anche se incontrati l'uno in seguito all'altro. In pratica, quando le condizioni, le difficoltà e i bisogni di ciascuno lo permettono, è possibile realizzare 2 o 3 incontri definibili di consulenza (non di trattamento), prima con lei e poi con lui (o viceversa).

 

Naturalmente ciò che emergerà durante le sedute individuali di valutazione (con eventuale impiego di test e questionari oltre al colloqui), sarà protetto da segreto professionale, quindi saranno informazioni utili allo psicoterapeuta di coppia per  progettare un programma di trattamento, che eventualmente avrà inizio dopo le consulenze individuali.

 

Altre volte può essere una scelta "tecnica" che il Terapeuta di coppia può decidere di fare anche in presenza di una buona motivazione espressa e condivisa da entrambi.

 

Quando ad esempio, i conflitti sono tanto accessi che il risentimento, la rabbia di ciascun partner impedisce e una buona comunicazione fra loro e lo psicoterapeuta, compromettendo la gestione dei colloqui in tre. Oppure quando uno dei due porta in consultazione un segreto (ad esempio un tradimento), che ha evidentemente a che fare con i problemi vissuti dalla coppia (sia nel senso di causa che in quello di effetto), può essere una buona strategia ascoltare i partner individualmente, In questo maniera sarà facilitata la libera comunicazione in un momento fortemente critico per entrambi.

Le diverse opzioni: se vedere in sequenza temporale, prima l'una poi l'altro, oppure insieme sin da subito, oppure ancora integrare un momento privato e individuale a un altro in coppia, possono essere prese in considerazione anche alla luce di quale orientamento teorico e tecnico il terapeuta di coppia di rifà per lavorare in queste situazioni di crisi relazionale.

 

Personalmente credo che, nella prospettiva di aiutare parimenti entrambi i partner, si possano vedere individualmente almeno per alcuni incontri, prima di iniziare, eventualmente, una Terapia di coppia in presenza di entrambi nella stanza con il Terapeuta di coppia a Milano.