LO SPOSO O NO?

 La consapevolezza di essere individui che vivono in stretto contatto con altre persone, in uno specifico contesto relazionale e sociale, contribuisce all’acquisizione delle potenzialità e allo sviluppo di nuove capacità utili a stare meglio con noi stessi e con gli altri.

Quotidianamente siamo chiamati a prendere continuamente decisioni di vario tipo, dalle più semplici alle più complesse. Le scelte affettive spesso sono fra le più difficili da realizzare.

Se da una parte esse sono vincolate a una serie di aspetti di natura valoriale, etica e razionale, dall’altra, sono condizionate da motivazioni più istintive perché legate alla fisiologia e psicologia delle emozioni e dei sentimenti, dei bisogni personali e delle relazioni.

All’inizio di un rapporto sentimentale, durante l’innamoramento, il partner viene investito di una vasta gamma di aspettative, desideri nascosti e questo rappresenta il punto di convergenza finale di una lunga ricerca iniziata con il primo amore. Poi passano i mesi o gli anni e nella coppia entrambi i partner possono comunicarsi illusoriamente i reciproci bisogni ed aspettative continuando in realtà a non conoscersi per quello che veramente sono e pensano, sentono l’uno per l’altra. È come se andassero sì avanti, ma per due strade parallele o divergenti, pur nella convinzione (sbagliata) di percorrere la stessa strada insieme.

Decidere se sposarsi o no può sviluppare una serie di dubbi e ripensamenti anche nelle coppie più affiatate, serene e stabili. I momenti di insoddisfazione, disagio emotivo, delusione e disillusione caratterizzano ogni coppia, anche se in maniera diversa per qualità ed intensità.

Durante una crisi relazionale i dubbi aumentano e può essere utile nel decidere il da farsi, considerare più obiettivamente come abbiamo vissuto con il partner, come viviamo e come crediamo di poter vivere in futuro.

Fra i criteri per decidere se continuare o meno una storia d’amore c’è quello di capire se la persona che abbiamo vicino risponda o meno alla realizzazione attuale, parziale o potenziale dei bisogni che consideriamo importanti per la stabilità e la qualità di una vita da trascorrere, per lo più, insieme.

Nel verificare l’affinità di coppia può essere utile conoscere i propri ed altrui bisogni relazionali. I bisogni individuali e relazionali sono in continuo cambiamento nell’arco della vita: gli stessi bisogni che contribuivano a tenere insieme due partner in una certa epoca in altro momento dell’esistenza potrebbero invece costituire un ostacolo e motivo di conflitto.

Nel ruolo di psicoterapeuta della coppia ho incontrato un certo numero di coppie in crisi decisionale profonda perché coinvolte da conflitti, incomprensioni o addirittura tradimenti che vengono acuiti o scoperti all’avvicinarsi della data del matrimonio. Entrambi si chiedono se c’è vero amore o solo un legame che si è trasformato nel tempo attraverso una sorta di abituazione affettiva, della quale (sempre secondo il loro punto di vista) tutto sommato ci si può accontentare.

Per alcune di queste coppie il matrimonio è un approdo irrinunciabile, al quale non riescono a sottrarsi, nonostante i disagi e le contraddizioni che stanno vivendo. La decisione di fare comunque il matrimonio è anche suggestionata dal peso sociale e dalle pressioni dei parenti e degli amici che ormai si aspettano solo che la cerimonia si faccia.

L’esito del matrimonio nonostante ci siano dei segnali importanti che le cose non vadano tanto bene fra i partner, può essere ancora più probabile per motivi culturali e sociali qualora la ragazza scoprisse di essere in stato interessante. Queste coppie che arrivano a sposarsi con problematiche relazionali così importanti non affrontate e non risolte, purtroppo sono più a rischio di aggravarle nel futuro rispetto a quelle che, invece, sono riuscite a considerare la crisi come momento di crescita e verifica del loro affetto e complicità.

E’ di fondamentale importanza saper arginare e gestire al meglio i condizionamenti e le pressioni sociali di parenti e amici. Ciò rende possibile ri-definire i confini della coppia, facilitando la maturazione e la legittimità di una decisione, qualunque essa sia, perché promotrice di benessere in entrambi i partner che si tradurrà più facilmente in un miglioramento della qualità della vita della coppia e delle loro rispettive famiglie di origine.